Covid-19, Omicron fa paura ma in realtà la situazione negli ospedali è meno 'esplosiva' del 2020.. La maggiorparte dei positivi sono a casa e stanno bene, ricoverati sono quasi tutti non vaccinati

La situazione Covid 19 in Calabria sembra essere sempre più seria, la paura è tanta e purtroppo ci sono molti contagi. Lo spettro del lockdown fa paura ma la differenza rispetto l'anno scorso è netta. Effettivamente le ospedalizzazioni sono inferiori a quelle dello scorso anno ed a condermarlo è anche il primario del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro, Lucio Cosco.

"In rapporto ai numerosi contagi che indubbiamente ci sono ancora reggiamo bene, al momento ci sono anche tre/quattro pazienti che stiamo per mandare a casa. In terapia intensiva abbiamo solo tre pazienti, numeri non drammatici grazie al fatto che le persone sono vaccinate" spiega il dottor Cosco.
"Una gestione che con questi numeri riusciamo ad affrontare, l'anno scorso era un incubo. Quest'anno abbiamo 35 posti letto, l'anno scorso 70.. Ovviamente c'è la possibilità di aprire altri posti letto ma al momento non è necessario. Io non sose la variante Omicron è più o meno aggressiva certo è che chi si vaccina è difficile che si ricoveri" dice il primario di Malattie Infettive del Pugliese Ciaccio che in merito ai vaccini ci accenna già al fatto che certamente saranno necessari richiami periodici, peobabilmente ogni 4 mesi.
"La variante Omicron è presente nel 50%dei casi, i ricoverati sono di vario topo: giovani, anziani e con patologia pregresse. Molti sono non vaccinati, altri con seconda dose a marzo ed altri cin altre patologie. Chi non si vaccina per ideologia sono ormai pochi e non credo che la malattia possa convincerli. Ci sono stati anche bambini ricoverati ma adesso sono stati portati a casa" sottolinea il primario catanzarese che esprime la sua speranza affinché ci possa essere una situazione meno confusa rispetto allo scorso anno.

Cosa fare se si viene a contatto con un positivo?
Il dottor Cosco raccomanda di seguire le regole ministeriali, al momento 7 giorni di quarantena per tutti ma da domani il Governo potrebbe decidere l'abbassamebto a 5 giorni di quarantena per i vaccinati in caso di contatto con persone positive.

Se si ha paura di aver contratto il virus bisogna fare un tampone in farmacia o chiamare Asp, se si riscontra la positività il primario Cosco raccomanda di stare sempre in quarantena ed avvisare l'Asp che farà tamponi ogni 10 giorni. "Dopo 21 giorni di quarantena, sia nel caso si tampone positivo che negativo, si è liberi perché non si è più contagiosi. Dopo 21 giorni non occorre dunque fare nessun tampone" aggiunge il primario dell'ospedale Pugliese di Catanzaro.

Intanto negli ultimi giorni le farmacie sono state prese d'assalto per la necessità di effettuare una verifica a seguito di contatti con sospetti positivi. Il dottor Lucio Cisco spiega che i tamponi " fai da te " di terza generazione sono sicuri rispetto ai precedenti il cui esito poteva essere considerato incerto. Insomma il tampone in farmacia è certamente utile ma è sempre meglio effettuare verifica con quello molecolare.

Da sottolineare tra la tipologia di pazienti che hanno più paura del vaccino anche quella delle donne in gravidanza.
La coordinatrice del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Pugliese Ciacci di Catanzaro., Mariella Leto fa il punto. "Purtroppo molte gravide non sono vaccinate, forse per paura o per cattiva informazione. Fortunatamente la situazione non è grave per nessuna di loro, molte hanno già partorito ed è andato tutto bene".