La bronchite è una tra le malattie più frequenti dell'apparato respiratorio. È un’infiammazione delle pareti interne dei bronchi, i canali che trasportano l’aria da e verso i polmoni. I bronchi originano dalla trachea che si biforca generando due bronchi principali, uno destinato al polmone destro e l’altro al polmone sinistro. I bronchi principali si ramificano in condotti di calibro via via inferiore all’interno dei polmoni fino ai cosiddetti bronchioli.
Esistono due tipi di bronchite:
- bronchite acuta;
- bronchite cronica.
La bronchite acuta nella maggior parte dei casi è causata da virus e precisamente dagli stessi virus responsabili del raffreddore e dell’influenza (virus respiratori).
La bronchite cronica è causata più comunemente dall’esposizione a lungo termine al fumo di sigaretta e a inquinanti atmosferici come polveri e fumi. I disturbi più frequenti sono l’eccessiva produzione di muco, tosse e difficoltà nella respirazione.
La cura della bronchite è diversa a seconda che si tratti di bronchite acuta o cronica.
La terapia per la bronchite acuta varia a seconda del sintomo, e può essere a base di antipiretici (se è presente febbre relativamente elevata), sedativi della tosse (se è presente tosse secca), mucolitici (in caso di significativa espettorazione) broncodilatatori (in caso di presenza di sibili e fischi, eventualmente associati a senso di costrizione toracica). Questa farmacoterapia può essere somministrata tramite aerosol (ovverosia nebulizzazione) o tramite sciroppi e compresse. Cautela deve essere l’elemento che contrassegna l’impiego di antibiotici: l’eziopatogenesi virale, il rischio di effetti avversi e la facilitazione all’instaurarsi di fenomeni di antibiotico-resistenza depongono contro l’uso diffuso di antibiotici.
La bronchite acuta di origine virale, di solito, guarisce spontaneamente nel giro di alcuni giorni; è sufficiente un periodo di riposo, assunzione di liquidi e uso di antinfiammatori, antipiretici e mucolitici, quando necessario, per alleviare i disturbi. Se dopo alcuni giorni persistono febbre superiore a 38°, difficoltà respiratoria, produzione di muco verdastro o con tracce di sangue, oppure se la tosse continua per più di tre settimane, bisogna rivolgersi al medico per la prescrizione delle opportune indagini e della corretta terapia.
Per la bronchite cronica non esiste una terapia specifica, anche se è consigliabile utilizzare farmaci mucolitici, per eliminare il muco, broncodilatatori e corticosteroidi per ridurre l’infiammazione. È importante, inoltre, attuare cambiamenti nello stile di vita (evitare di esporsi agli agenti irritanti e smettere di fumare) per impedire il peggioramento della malattia.
La spirometria è un semplice esame che misura la funzionalità respiratoria; nei pazienti affetti da malattie respiratorie gravi, come la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO), è presente una ostruzione cronica che può essere contrastata con l’utilizzo di farmaci che dilatano i bronchi (broncodilatatori) e decongestionano e sfiammano le vie aeree.
La radiografia del torace può essere utile in presenza di una riacutizzazione di bronchite, la Tc del torace invece è un esame di secondo livello chiesto dallo specialista in casi selezionati.
Le persone più a rischio di sviluppare una polmonite sono le persone anziane, i fumatori, le persone con malattie cardiache, renali, epatiche e quelle con sistema immunitario compromesso.
Generalmente, una polmonite lieve in una persona senza particolari malattie di base può essere curata a casa con antibiotici mentre i casi più gravi, o le persone fragili, richiedono il ricovero in ospedale.