Durante l’autunno le temperature si abbassano, la routine si adatta ai nuovi ritmi e anche il nostro corpo risente dei mutamenti meteorologici. A partire dai capelli, che si indeboliscono e richiedono più cure rispetto ad altri periodi dell’anno.
La caduta dei capelli in autunno per le donne è infatti un problema molto comune. In genere non deve destare grosse preoccupazioni, ma è comunque bene non sottovalutarlo. Con l’avvicinarsi dell’inverno, poi, è consigliato intensificare le pratiche di beauty routine con piccole, ma costanti, coccole quotidiane.
Ma quanto dura la caduta dei capelli in autunno e a cosa è dovuta? Per capirlo vediamo prima di tutto quali sono le fasi di vita del capello.
Le fasi di vita del capello
Secondo gli esperti, di solito la caduta dei capelli in autunno dura per qualche settimana.
È bene sottolineare che si tratta di un meccanismo fisiologico e naturale. I capelli hanno un loro ciclo vitale e sono soggetti a un riciclo continuo. La loro vita va dai due ai sei anni e attraversa tre fasi distinte:
- La prima, detta “anagen”, rappresenta il momento della crescita pilifera, che può essere influenzata da fattori ormonali e ambientali.
- La seconda fase, chiamata “catagen”, è quella di involuzione, durante la quale lo sviluppo si arresta.
- L’ultima fase, detta “telogen”, è quella di riposo: il bulbo si atrofizza e il capello si stacca. Alla fine, il follicolo riprende la sua attività, ricominciando il ciclo.
Quindi, a meno che il fenomeno non si aggravi con perdite consistenti che richiedono l’intervento di un professionista, la caduta dei capelli è del tutto naturale.
Nel corso dell’anno si stima che il ricambio riguardi tra il 50 e il 70% della chioma, con picchi in primavera e, per l’appunto, in autunno, dove si arriva a perdere circa il 20% in più di capelli.
Come prevenire e combattere la caduta dei capelli in autunno
Per prevenire la caduta dei capelli, l’alimentazione spesso può fare la differenza. Per rinforzare il cuoio capelluto, ad esempio, è necessario fare il pieno di fibre, vitamine – in particolare quelle del gruppo B -, acido folico, ferro e zinco.
La carenza di ferro, più nello specifico, è una tra le cause primarie di calvizie femminile. Consigliato quindi il consumo di legumi e di carne, che apportano anche il giusto quantitativo di proteine, tra cui la cheratina, particolarmente benefica per i capelli.
Un altro aspetto da considerare è la detersione. In linea generale, i lavaggi troppo frequenti sono controindicati, specialmente in questo periodo dell’anno; il rischio è quello di impoverire il film idrolipidico che difende la fibra dagli agenti esterni.
Anche la scelta dello shampoo non va sottovalutata: meglio evitare prodotti troppo aggressivi e preferire sostanze oleose o in crema che generano poca schiuma. Consigliato anche l’uso di maschere nutrienti, sieri e fiale rinforzanti.
La caduta dei capelli, però, può essere legata anche ad aspetti emotivi e psicologici.
Solitamente si tende a perderne di più nei periodi di transizione e di forte tensione, tanto che si parla di alopecia da stress. In questi casi il fenomeno è più consistente: fortunatamente però si tratta di un problema transitorio, che tende a risolversi da solo una volta passato il momento di picco.
Possono aiutare comunque alcuni comportamenti salutari, come moderare il consumo di alcolici ed evitare di fumare. Anche il sonno, si sa, è rigeneratore: gli esperti consigliano di dormire almeno 7-8 ore a notte.
I trattamenti nei casi più gravi di perdita di capelli
Infine, negli episodi più gravi esistono interventi più radicali per risolvere il problema del diradamento, come il micro-needling frazionato, che prevede l’inserimento di collagene e acido ialuronico tramite agopuntura nel cranio, e la carbossiterapia, ovvero la somministrazione sottocutanea di anidride carbonica.
Si tratta di trattamenti che vanno eseguiti in studi specializzati, dopo opportuna valutazione medica, per recuperare lo splendore del passato.