tac aiL’intelligenza artificiale applicata alla diagnosi strumentale consente di effettuare test sempre più accurati e personalizzati. Un esempio significativo è la TAC che utilizza l’intelligenza artificiale applicata all’imaging cardiovascolare, capace di creare un algoritmo specifico per ogni paziente.

La piattaforma si chiama TAC Revolution Apex e utilizza il minimo di radiazioni per avere il massimo di precisione nell’elaborazione di un esame personalizzato; tale macchinario è specificatamente progettato per produrre immagini di alta qualità attraverso la ricostruzione dell’immagine con il deep learning. Con le piattaforme che acquisiscono solitamente le immagini TAC, le radiazioni ionizzanti che irradiano il paziente sono standardizzate per tutti, nel caso della TAC Revolution Apex, i protocolli di acquisizione sono customizzati rispetto al quel singolo paziente.

Questa personalizzazione comporta vantaggi significativi per il paziente:

  1.  La bassa radio esposizione che rimane sotto il millisievert (unità di misura della radio esposizione);
  2. Aumentando il rapporto segnale/rumore SNR si tende a ridurre il ‘blooming effect’ (penombra che si crea intorno alle placche calcifiche che è una delle cause principali di falsi positivi) e quindi si migliora la specificità e l’accuratezza diagnostica dell’esame.

Attualmente questo macchinario innovativa è disponibile in pochi centri in Europa e in uno solo in Italia: il Centro Cardiologico Monzino di Milano.
Gianluca Pontone, Direttore del Dipartimento di Cardiologia peri-operatoria e Imaging cardiovascolare del Monzino spiega:

‘’La TAC cardiaca nasce dall’idea di poter studiare le coronarie senza ricorrere a esami invasivi non necessari. I risultati che abbiamo sinora ottenuto in termini di accuratezza sono ottimi e i vantaggi per i pazienti molto evidenti. La scansione TAC, tuttavia, presuppone sempre l’uso di radiazioni, per cui il nostro impegno negli ultimi anni si è concentrato sul trovare il modo di ridurre la radioesposizione senza ridurre l’accuratezza e la precisione dell’esame”.

“La nostra visione – aggiunge Pontone – sull’imaging cardiovascolare in cardiologia è ormai in multi-modalità, comprende tecniche ecocardiografiche di TAC e di RM ed è da considerarsi una terra di confine tra le competenze cardiologiche e le competenze radiologiche. La sintesi la simbiosi tra questi due mondi è sicuramente la chiave di successo per avere l’imaging avanzato. Già dall’inizio degli anni 2000 nel nostro Centro si è costituito un Dipartimento di Imaging cardiovascolare con competenze cardiologiche e radiologiche integrate, in un sistema di base che risulta essere di successo in campo cardiologico. Da noi lavorano specialisti in cardiologia e radiologia in équipe integrate, personale con doppia specializzazione in cardiologia e radiologia, oltre a bioinformatici e bioingegneri. Per questo siamo pionieri nelle nuove tecnologie di imaging, che ci impegniamo a diffondere in Italia attraverso un’intensa attività formativa”.