1 CHERATOCONO 970x644Il cheratocono è una patologia che riguarda la cornea. Si manifesta come un caratteristico rigonfiamento conico della cornea e comporta la perdita della vista.
L’esordio clinico del cheratocono può verificarsi durante la pubertà e i problemi che si possono verificare includono:
-una riduzione significativa e variabile dell’acuità visiva;
-distorsione dell’immagine.

Il cheratocono può essere non rilevato e classificato come astigmatismo leggermente asimmetrico.
Sono state identificate diversi motivi per cui si viene a formare questa patologia, tra cui lo sfregamento cronico degli occhi che possono indurre traumi meccanici. Tali situazioni si associano alla progressione del cheratocono negli individui che sono geneticamente predisposti. L’alterazione meccanica è probabilmente associata a qualche forma di cambiamento dei cheratociti in un fenotipo di riparazione in risposta al trauma associato allo sfregamento.
Il cheratocono è stato tradizionalmente classificato come una malattia non infiammatoria; infatti, ad eccezione della significativa perdita della vista, di solito non sono presenti altri segni classici di infiammazione come calore, arrossamento, gonfiore, dolore.
Oggi, diverse modalità di imaging oculare, tra cui la topografia corneale, la tomografia e i dispositivi di valutazione biomeccanica, hanno migliorato la capacità di rilevare il cheratocono precocemente in modo quantificabile e riproducibile. La topografia corneale è lo strumento diagnostico principale per il suo rilevamento.
Le opzioni disponibili per la gestione del cheratocono dipendono fortemente dallo stadio della malattia e dalla sua progressione. Se la malattia è stabilizzata, l’accento è posto sulla correzione della vista. Se la malattia sta progredendo, l’enfasi è sul rallentare la progressione.
Poiché gli effetti del cheratocono nella distorsione della forma della cornea e nell’assottigliamento stromale sono altamente asimmetrici, la correzione della vista con gli occhiali e con le lenti a contatto morbide sferiche è più che sufficiente, anche se applicabile solo alle prime fasi della malattia.
Le lenti a contatto rigide permeabili ai gas (RGP) e le lenti sclerali sono i pilastri del trattamento della vista nel caso di cheratocono modesto e avanzato. Uno svantaggio relativo all’uso di queste lenti è che potrebbero non essere tollerate. I disturbi primari includono:
- intolleranza;
-reazioni allergiche.
In alternativa si possono usare lenti a contatto idrogel, lenti a contatto piggyback o lenti a contatto sclerali. Quest’ultime forniscono una visione eccellente e un maggiore comfort.
Il cross-linking del collagene corneale (CXL) è una procedura ambulatoriale minimamente invasiva che si è dimostrata efficace nell’arresto della progressione della malattia. Porta ad un aumento della rigidità stromale, rallentando ed eventualmente stabilizzando la progressione della cheratectasia. Ciò è stato dimostrato in studi ex vivo mediante test meccanici (test di trazione) e biologici (digestione enzimatica). L’applicazione di CXL, quando ha successo, riduce notevolmente la necessità di cheratoplastica perforante. Si tratta quindi di un trattamento parachirurgico “a bassa invasività”, che consiste in un “rinforzo” della cornea ottenuto mediante l’effetto combinato di vitamina B2 e raggi ultravioletti.
Sebbene la CXL non migliori necessariamente la qualità della vista, è importante sottolineare che la diagnosi precoce può fare una differenza significativa nel successo della gestione del cheratocono.

Se la malattia viene diagnosticata in una fase iniziale, sia l’irregolarità che l’assottigliamento della cornea possono essere interessati solo in minima parte. In questi casi, l’effetto della stabilizzazione biomeccanica fornita da CXL preverrà la futura perdita della vista.
Il trapianto di cornea è considerato l’ultima risorsa quando la cornea è troppo sottile per ricevere CXL e i sintomi sono gravi. La cornea viene sostituita completamente o in parte con tessuto corneale sano del donatore.