La cistifellea è un piccolo organo simile a una sacca che si trova sotto il fegato, nella quale possono formarsi i calcoli biliari.
La bile è un fluido prodotto dal fegato e poi conservato nella cistifellea fin quando l’organismo la richiede durante la digestione dei grassi; la cistifellea a questo punto si contrae per sospingere la bile nel dotto biliare, un tubicino che collega la cistifellea all’intestino, dove contribuirà alla digestione. Se la bile non scorre facilmente, può solidificarsi, causando un’infiammazione della cistifellea, dei dotti stessi o, in rari casi, del fegato.
La sola presenza di calcoli non scatena sintomi, che invece compaiono qualora venga impedito il normale svuotamento della cistifellea; il paziente potrebbe quindi avvertire:
-nausea e vomito;
-dolore addominale, alla schiena o al braccio destro.
La sintomatologia compare in genere subito dopo mangiato e sono indicati genericamente con il nome di colica biliare. Se uno dei dotti biliari rimane ostruito per un lungo periodo, la cistifellea, il fegato, o il pancreas possono riportare danni o infezioni gravi che, se non curati, possono addirittura risultare fatali. Tra i sintomi avvertiti in seguito alle complicazioni si annoverano
-febbre;
-ittero;
-dolore che non si limita ad essere presente solo durante digestione.
I calcoli della colecisti possono essere:
-di colesterolo: questi sono di colore giallastro o verde e sono costituiti principalmente da colesterolo solidificato;
-pigmentati: sono più scuri di quelli del colesterolo e sono fatti di bilirubina. La causa non è ancora stata chiarita, ne sembrano maggiormente soggetti i pazienti che soffrono di cirrosi epatica, infezioni delle vie biliari o malattie ereditarie del sangue, in cui il fegato produce bilirubina in eccesso.
I fattori che contribuiscono alla formazione dei calcoli biliari, soprattutto di quelli di colesterolo, ricordiamo:
-età: i soggetti con più di 60 anni sono maggiormente a rischio rispetto alle persone più giovani. Invecchiando, l’organismo tende a secernere più colesterolo nella bile;
-sesso: ledonne hanno il doppio di probabilità degli uomini di soffrire di calcoli biliari. L’eccesso di estrogeni dovuto alla gravidanza, alla terapia ormonale sostitutiva e metodi contraccettivi ormonali fa aumentare i livelli di colesterolo nella bile e diminuire la motilità della cistifellea, fattori che possono causare la formazione di calcoli;
-precedenti famigliari: i calcoli biliari spesso sono ereditari e forse si trasmettono per via genetica;
-dieta: una dieta eccessivamente ricca di grassi e colesterolo e povera di fibre aumenta il rischio di calcoli biliari, perché l’aumento del colesterolo nella bile riduce la frequenza di svuotamento della cistifellea;
-dimagrimento improvviso: durante i periodi di digiuno o di dimagrimento rapido il fegato secerne più colesterolo nella bile, e quindi si possono formare i calcoli.
-farmaci anticolesterolo: i farmaci che fanno diminuire i livelli di colesterolo nel sangue aumentano la quantità di colesterolo secreta nella bile e quindi predispongono ai calcoli biliari, ma è stato dimostrato che l’uso sul lungo periodo delle statine invece è un fattore protettivo.
Molti pazienti con calcoli alla cistifellea non presentano alcun sintomo ed in questo caso si parla di “calcoli silenti”, ovvero che non interferiscono con la funzionalità della cistifellea, del fegato o del pancreas.
La colelitiasi senza complicanze può essere trattata durante l’attacco (fase acuta) mediante antidolorifici più o meno forti; dopo un primo episodio è molto importante apprendere indicazioni dietetiche di base per ridurre il rischio di nuovi attacchi, mentre in caso di episodi ripetuti viene in genere programmato l’intervento di colecistectomia (rimozione della cistifellea) perché con buona probabilità il decorso non potrebbe altrimenti che peggiorare. Da un punto di vista generale la colecistectomia è riservata solo ai pazienti che lamentano sintomi a causa della presenza di calcoli, oppure nel caso in cui l’organo presenti caratteristiche anomale.
Uno stile di vita sano e una dieta equilibrata - se non vi sono problemi a livelli morfologici della cistifellea - sono fondamnetali per evitare, o meglio limitare, l'insorgere di calcoli biliari.