mal di testaTutti abbiamo a portata di mano un antidolorifico per combattere un mal di testa improvviso. Ma è sempre la scelta giusta?

È da precisare che i mal di testa non sono tutti uguali e, alcuni tipi, rispondono solo a specifici farmaci, da ciò, il rischio di abusarne risulta alto.

È doveroso innanzitutto spiegare la differenza fra le tipologie principali di mal di testa, ossia: emicrania e cefalea.

La cefalea di tipo tensivo è caratterizzata da un dolore fastidioso e continuo, un dolore sordo che però non indebolisce come l’emicrania, e non dà sintomi quali la nausea. Ma può durare giorni o anche settimane, ed è frontale o diffuso.

L’emicrania invece, è un tipo di dolore che colpisce principalmente un solo lato, raramente entrambi, e si presenta in modo intenso e invalidante. È associato a sintomi quali vomito e nausea, fastidio verso i suoni e le luci, a tal punto che alcuni pazienti desiderano rimanere in ambienti bui e silenziosi, privi di ogni rumore.

VEDIAMO perché LE DONNE SONO PIU’ SOGGETTE ALL’EMICRANIA

Le donne sono più colpite rispetto agli uomini con un rapporto 3:1, ma principalmente in alcune fasi della vita: prima mestruazione, gravidanza e menopausa. Questo è da attribuirsi all’importante riassestamento ormonale che avviene in questo periodo nella vita di una donna.

Per il resto del tempo invece, pare siano gli uomini a esserne più colpiti.

TERAPIE

Nel caso di cefalea di tipo tensivo, non vi sono farmaci davvero efficaci per sconfiggere l’attacco. Gli antidolorifici non funzionano e, solo a volte, gli antinfiammatori non steroidei (FANS) hanno un blando effetto.

Nel caso di emicrania invece, esiste una classe specifica di farmaci, i triptani, che hanno una notevole efficacia.

A breve, sarà in commercio anche il “lasmiditan”, un che appartiene alla classe dei ditani e che ha come vantaggio, il fatto di non intaccare l’apparato cardiovascolare, quindi consigliato per anziani e soggetti fragili.

Nel caso di emicrania possono essere anche utili, in associazione ai triptani, i comuni antinfiammatori e antidolorifici.

 

QUANDO RISCHIAMO L’ABUSO DI FARMACI?

L’abuso di farmaci “da banco” è molto comune. Ciò succede perché, a volte, i pazienti, per riuscire a gestire o prevenire un attacco hanno la predisposizione a utilizzare antinfiammatori e triptani, prima che il dolore si sia presentato. Se questo tipo di comportamento viene ripetuto si rischia la “medication overuse headache”, cioè emicrania da abuso di farmaci che può addirittura provocare un peggioramento del problema, con episodi più frequenti e violenti.

 

I RIMEDI UTILI OLTRE AI FARMACI

Principalmente per soggetti fragili, come adolescenti, pazienti in gravidanza o che presentano altre malattie, vengono proposte terapie non farmacologiche, come per es. assunzione di molecole di origine naturale, i nutraceutici, tipo il magnesio, utili per l’emicrania.

Altre buone abitudini sono: lavorare sul proprio stile di vita, fare attività fisica regolare, anche essere regolari negli orari dei pasti e dei ritmi sonno-veglia e, anche se forse meno conosciuta, la meditazione o mindfulness, come dimostra uno studio condotto da IRCCS Carlo Besta, porta grandi benefici per i pazienti colpiti da emicrania cronica e cefalee tensive e dolori facciali.

La mindfulness è una pratica molto antica di meditazione, che consiste e soprattutto insegna a dare attenzione al “qui e ora”, e ad accettare tutto ciò che arriva in modo tranquillo e accogliente.

Inoltre, ai pazienti può essere insegnato, oltre a gestire la patologia anche a quando ricorrere ai farmaci e a come utilizzarli nel giusto modo. Secondo lo studio condotto dal Centro Cefalee su 160 pazienti, i risultati sono promettenti. Infatti, il n° di episodi acuti e quello di farmaci assunti sono diminuiti ed è, di molto, migliorata la qualità della vita. Approccio questo, consigliato non solo per le categorie di pazienti più vulnerabili ma per diverse classi di età.

ANSIA E STRESS INCIDONO SUGLI EPISODI DI MAL DI TESTA ??

Sì. Avere la capacità di tenere sotto controllo stress e ansia, grazie ad attività fisica e meditazione, potrà dare ai pazienti la possibilità di calmare anche il mal di testa.

Soprattutto chi soffre di emicrania è un soggetto scrupoloso ed efficiente, che tende a voler avere tutto sotto controllo, ogni cambiamento, di qualsiasi tipo, può sconvolgere il loro equilibrio e causare episodi di emicrania.

È stato anche notato che il mal di testa con ansia e vomito colpisca i pazienti soprattutto nel fine settimana, proprio perché, lavorando intensamente fino al venerdì, nel fine settimana la persona si rilassi, scombussolando il proprio equilibrio interno.

Un consiglio utile è quello di cercare di scaricare la tensione accumulata durante la settimana proprio facendo ricorso a un buon sonno, attività fisica e pasti regolari e, perché no, praticando meditazione

 

Fonte: Ufficio Stampa C.P.