insonniaUn’insufficiente quantità di sonno altera la struttura del DNA nelle cellule staminali che producono i globuli bianchi e questo può avere un impatto duraturo sull’infiammazione contribuendo allo sviluppo di malattie infiammatorie e cardiovascolari.

Dormire poco, almeno un’ora e mezza in meno delle otto ore consigliate in modo continuativo, può avere un impatto negativo sulle cellule immunitarie, che, a sua volta, può favorire disturbi infiammatori e malattie cardiovascolari. È quanto emerge da una ricerca pubblicata dal Journal of Experimental Medicine e condotta da scienziati della Icahn School of Medicine (USA). Il team ha evidenziato che il sonno altera la struttura del DNA nelle cellule staminali che producono i globuli bianchi, le cellule immunitarie, e questo può avere un impatto duraturo sull’infiammazione e contribuire allo sviluppo di malattie infiammatorie. Le cellule immunitarie, infatti, normalmente proteggono dalle infezioni, ma se sono presenti in misura elevata possono causare infiammazione. E lo studio evidenzia anche che riprendere a dormire le giuste ore non inverte gli effetti negativi dell’alterazione del sonno. Per la ricerca, il team ha osservato 14 adulti che dormivano otto ore a notte, monitorandoli, inizialmente, per sei settimane, attraverso prelievi di sangue per analizzare le cellule immunitarie. Lo stesso gruppo ha ridotto il sonno di 90 minuti a notte per sei settimane. Confrontando i risultati dei prelievi tra quando i soggetti dormivano otto ore e quando ne dormivano meno, tutti mostravano dei cambiamenti nelle cellule staminali ematopoietiche a causa della mancanza di sonno. E dopo sei settimane di sonno ridotto, si registrava un aumento del numero di cellule immunitarie.