L’Associazione Italiana Diabetici (FAND) celebra oggi (14 Novembre) la Giornata Mondiale del Diabete in tutto il mondo, con il tema di quest’anno “Diabete e benessere”: l’obiettivo principale dell’evento è stimolare i governi a investire maggiormente nella cura e nella prevenzione e nella diagnosi precoce affinché tecnologie, farmaci e supporto siano a disposizione di tutte le persone con diabete.
Il diabete (o diabete mellito) è una malattia cronica caratterizzata da un eccesso di zuccheri (glucosio) nel sangue, nota come iperglicemia. Si divide in due forme principali: il diabete di tipo 1 e il diabete di tipo 2.
Il diabete di tipo 1 è caratterizzato dall’assenza totale di secrezione insulinica, mentre il diabete di tipo 2 è determinato da una ridotta sensibilità dell’organismo all’insulina, normalmente prodotta da parte dei tessuti bersaglio (fegato, muscolo e tessuto adiposo), e/o da una ridotta secrezione di insulina da parte del pancreas (dalle cellule chiamate beta-cellule). Può progressivamente peggiorare nel tempo e si instaura sulla base di una condizione preesistente di insulino-resistenza. La costante presenza di valori di glicemia superiori alla norma aumenta il rischio di complicanze macrovascolari e microvascolari (danno dei vasi sanguigni).
Esistono poi altre forme di diabete legate a difetti genetici della funzione beta cellulare o dell’azione insulinica, malattie del pancreas esocrino, indotto da farmaci o sostanze chimiche, e il diabete “gestazionale” che può insorgere appunto durante la gravidanza.
I sintomi del diabete, nei casi acuti, sono caratterizzati da stanchezza, aumento della sete (polidipsia), aumento della diuresi (poliuria) perdita di peso non ricercata, a volte addirittura concomitante all’aumento dell’appetito, malessere, dolori addominali, sino ad arrivare, nei casi più gravi, a confusione mentale e perdita di coscienza.
Nei casi più gravi, invece, questa malattia può provocare al paziente diversi danni, tra cui:
- Neurologici (neuropatia): alterazione anatomica e funzionale del sistema nervoso centrale, periferico e Volontario, deficit sensitivi, motori, visivi, acustici;
- Renali (nefropatia): danno alle strutture filtranti del rene (glomeruli e tubuli renali) che può portare in casi estremi alla dialisi (in Italia il 30% dei pazienti in terapia dialitica sono diabetici);
- Oculari (retinopatia): causata da iperglicemia cronica e ipertensione che portano ad alterazione dei vasi sanguigni con conseguente peggioramento della vista fino alla cecità;
- Cardio-cerebrovascolari: infarto miocardico o cardiopatia ischemica, ictus cerebrale.
Il diabete può essere diagnosticato tramite l’esame del sangue: la patologia viene comparata in presenza di 2 valori di glicemia a digiuno (FPG) maggiori di 126 mg/dl in 2 giornate differenti, o quando il valore dell’emoglobina glicata è > 6.5% e viene riconfermato in un prelievo successivo (almeno 3 mesi dopo), o ancora quando viene individuato un valore casuale > 200 mg/dl in presenza di alcuni sintomi (poliuria, polidipsia, stato confusionale, alterazioni visive o altro ancora). L’esame del sangue viene raccomandato a tutta la popolazione, in modo da poter individuarlo anche nei soggetti asintomatici.
Per prevenire la malattia, si consiglia di svolgere attività fisica (come l’aerobica), con durata di 20-30 minuti al giorno o 150 minuti alla settimana e perdita di peso corporeo del 10%, in modo da ridurre l’incidenza del diabete tipo 2 del 60%.
Una dieta ricca di acidi grassi insaturi (omega 3) riduce lo sviluppo del diabete, rispetto ad una dieta a base di acidi grassi saturi (grassi animali).
I trattamenti per la cura del diabete variano in base alla tipologia della malattia:
- Per il diabete di tipo 1, è possibile la terapia con iniezioni sottocutanee; insieme ad un corretto stile di vita, è possibile condurre una vita normale e previene la formazione di complicazioni a lungo termine della malattia;
- Per il diabete di tipo 2, invece, bisogna percorrere una terapia individuale, per ogni singolo paziente, in relazione alla diversa situazione clinica e alle differenti caratteristiche personali. Purtroppo, solo il 10% dei pazienti affetti da diabete di tipo 2 mantiene un buon controllo della patologia metabolica in assenza di trattamento.