rapporto annuale infezioni sess trasmessePer la prima volta dal 2004, fra il 2019 e il 2020 si riduce il numero delle persone con un'infezione sessualmente trasmessa (Ist) confermata.

Inoltre, nel 2020 si registra una diminuzione importante (dal 2018 -30%) del numero di casi di condilomi ano-genitali, con buona probabilità attribuibile all’utilità delle campagne vaccinali anti-HPV in maschi e femmine. Questi sono alcuni dei risultati del rapporto annuale sulle Ist pubblicato in questi giorni dal Centro Operativo Aids (COA) dell’ISS.

Gli autori affermano che, dal 2017, si rileva una riduzione del numero delle persone con una IST confermata, capovolgendo un andamento che era in costante aumento dal 2004. In modo particolare, fra il 2019 e il 2020 la diminuzione è stata del 22,9%. Questo risultato si nota maggiormente fra le donne che sono andate incontro a un calo del 29,1% dei casi annui di IST comunicati nel 2020 rispetto al 2019, mentre negli uomini eterosessuali la diminuzione nel 2020 (rispetto al 2019) è stata del 15,5%. Fra il 2020 e il 2019, c’è stato una crescita del 17,4% dei casi annui di IST nei maschi che hanno rapporti sessuali con maschi (MSM). La clamidia, l’herpes genitale e i condilomi ano-genitali hanno evidenziato la diminuzione maggiore nel 2020 in confronto al 2019, rispettivamente del 34%, 25% e 23%. Soltanto fra gli MSM si nota un incremento di casi nel 2020 in confronto al 2019, in particolare per gonorrea, clamidia, sifilide primaria e secondaria, sifilide latente ed herpes genitale.

È significativa la diminuzione, nel 2018, del numero di casi di condilomi ano-genitali del 30%, con buona probabilità dovuta all’efficacia delle campagne vaccinali anti-HPV in femmine e maschi.                                                  

Nel 2020, in confronto al 2019, anche il numero di persone che hanno eseguito il test per IST è diminuito del 35%, da attribuire a varie cause quali la ridotta attività di molti centri IST, il calo nell’afflusso delle persone ai servizi di diagnosi e cura, e una ristretta esposizione a contatti sessuali a rischio.

La maggioranza HIV fra le persone con IST nel 2020 è giunta al 15%: un valore che non si era mai visto negli ultimi 30 anni, con un incremento del 40% rispetto al 2019, in particolar modo fra gli stranieri. L’80% delle persone HIV positive con una IST riconosciuta nel 2020 già sapevano di essere sieropositive prima della diagnosi di IST, rivelando che, malgrado l’emergenza Covid, le persone HIV positive hanno avuto la possibilità di accedere velocemente a un centro IST per un’assistenza sanitaria adatta. La preponderanza di infezione da HIV fra le persone con una IST confermata nel 2020 è circa 50 volte più alta di quella stimata nella popolazione adulta generale italiana.

Gli autori nel bollettino affermano che: “Questi risultati evidenziano l’esigenza di una tattica nazionale per il controllo delle IST che incoraggi la diagnosi e il trattamento precoce delle IST, e anche la promozione del test HIV a tutti i pazienti con una IST e una cooperazione attiva fra strutture ospedaliere e territorio per aiutare l’assistenza dei pazienti con IST attraverso un Percorso Integrato di Cura (PIC) della persona a rischio di o con IST”.

Rapporto completo ISS

 

Fonte: Ufficio Stampa C.P.