L'influenza australiana, una forma di influenza stagionale isolata per la prima volta in Australia, è arrivata anche in Italia: sono stati segnalati casi di influenza australiana in Lombardia, Piemonte e Lazio.
La variante australiana dell'influenza è causata dal virus H3N2, il quale può portare a gravi complicanze, tra cui la polmonite, soprattutto per le persone anziane; in Australia e nell'emisfero sud del mondo, infatti, ha alimentato la seconda stagione influenzale più pesante dell’ultimo decennio con migliaia di ricoveri ospedalieri, anche in terapia intensiva (oltre 15 milioni le persone contagiate).
Indipendentemente dal ceppo virale, i sintomi sono sempre gli stessi: febbre alta oltre i 38°C, brividi di freddo, dolori muscolari o articolari, inappetenza, stanchezza e sonnolenza in aggiunta ai classici sintomi respiratori come congestione nasale, naso che cola, tosse secca e mal di gola. In alcuni casi possono esserci anche sintomi a carico dell'apparato digerente, come mal di stomaco, nausea, vomito e diarrea. Ciò che rende la variante australiana particolarmente preoccupante è la sua capacità di colpire il sistema nervoso centrale, causando sintomi neurologici come la confusione mentale, i mal di testa intensi e, in alcuni casi, deliri, encefaliti e convulsioni.
A meno di complicazioni, l'influenza stagionale dura per un periodo tra i 5 e i 7 giorni, anche se in alcune persone il decorso può essere più o meno lungo a seconda dell'età, della forma fisica e di problematiche pregresse. Nei bambini e negli anziani, ad esempio, la durata può essere maggiore e i sintomi più marcati.
Se si viene colpiti dall'influenza, il consiglio degli esperti è quello di bere liquidi per evitare la disidratazione e stare al caldo e a riposo. In caso di necessità, ma senza abusarne, è possibile assumere farmaci antinfiammatori come l'ibuprofene o il ketoprofene e per tenere sotto controllo la febbre si può utilizzare il paracetamolo.
Gli antivirali, invece, vanno assunti solo ed esclusivamente sotto controllo medico. Mentre invece sono totalmente inutili gli antibiotici, che non hanno effetto sui virus.
Il vaccino è l’arma migliore per proteggersi dall'influenza australiana.
L'Agenzia italiana del farmaco e l'Agenzia europea per i medicinali hanno autorizzato 8 vaccini antinfluenzali contro i ceppi virali aggiornati secondo le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della Sanità basate sulle caratteristiche antigeniche dei ceppi virali circolanti nell'ultima stagione.
La vaccinazione anti-influenza è raccomandata e offerta attivamente e gratuitamente a chi ha compiuto i 60 anni, alle donne in gravidanza e nel post-partum, ai bambini tra 6 mesi e 6 anni, a chi è affetto da malattie croniche che espongono a un maggior rischio di complicanze in caso di influenza, alle persone ricoverate in strutture di lungodegenza e ai familiari di soggetti ad alto rischio di complicanze oltre agli addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo, come medici e personale sanitario e socio-assistenziale, forze di polizia e vigili del fuoco. E in molte Regioni sono già partite le campagne per la vaccinazione antinfluenzale.