news59 1581329223Il termine "insufficienza venosa" definisce una condizione patologica dovuta ad un difficoltoso ritorno del sangue venoso al cuore. L'insufficienza venosa richiede un intervento terapico farmacologico e/o medico; in quando, se non trattata o trascurata, la condizione può degenerare in una sindrome progressiva contraddistinta da dolore, gonfiore, alterazioni cutanee , flebiti e nei casi più gravi trombosi. In base alla causa scatenante, l'insufficienza venosa può essere classificata in due macrogruppi: organica e funzionale.
L'insufficienza venosa organica è causata da alterazioni patologiche delle vene. In questa categoria rientrano:
- dermatite da stasi, condizione patologica tipica dei pazienti affetti da disturbi circolatori nelle vene delle gambe. Il disturbo si presenta con edema cronico agli arti inferiori, prurito, escoriazioni ed essudazione;
- sindrome delle gambe senza riposo;
- trombosi venosa profonda, condizione patologica dovuta all'ostruzione di una vena a causa di un trombo;
- varici: dilatazioni anomale delle vene ed arterie.
In condizioni fisiologiche, le valvole delle vene impediscono il reflusso del sangue , quando il sistema viene alterato nel suo equilibrio, le valvole non garantiscono la corretta circolazione ematica, e il sangue tende ad accumularsi nelle vene, creando appunto varici ed insufficienza venosa.
L'insufficienza venosa funzionale, invece, è una condizione dovuta ad un sovraccarico funzionale delle vene che, pur in piena salute, sono sottoposte ad un lavoro eccessivo rispetto alle loro possibilità. La causa è il linfedema, cioè il ristagno di linfa nei vari distretti dell'organismo, dovuto ad una compromissione del sistema linfatico. Il linfedema richiede un superlavoro da parte delle vene, pertanto può favorire l'insufficienza venosa.
Tra i fattori di rischio che possono far insorgere questa patologia, ricordiamo:
- postura statica per lungo tempo;
- gravidanza;
-ipertensione;
- obesità;
- predisposizione genetica;
- fumo di tabacco;
- pregressa storia di trombosi venosa profonda;
- terapia ormonale estrogenica.
La gravità dei sintomi varia da soggetto a soggetto in base alla severità dell'insufficienza venosa. I soggetti colpiti possono presentare:
-caviglie gonfie;
-crampi ai polpacci;
-edema dell'arto coinvolto;
-flebite;
-formicolii alle gambe;
-ispessimento della pelle;
-pesantezza alle gambe;
-prurito;
-ulcere cutanee;
-vene varicose.Tra le complicanze più frequenti associate all'insufficienza venosa ricordiamo: distrofie/ulcerazioni cutanee, ischemia, rischio di cellulite batterica, varicoflebite.
La diagnosi consiste nell'osservazione medica diretta delle lesioni e nell'anamnesi. Talvolta, il paziente viene sottoposto ad un ecodoppler per la valutazione della funzionalità delle vene.
I rimedi per evitare e o limitare il problema prevedono la correzione delle abitudini alimentari e dello stile di vita, utilizzo di calze elastiche a compressione, applicazione di creme ad azione capillarotropa/protettiva; farmaci: anticoagulanti, flebotonici, profibrinolitici o dei semplici integratori.
Nei casi più gravi si ricorre alla chirurgia, come la valvuloplastica o l'ablazione con radiofrequenza/laserterapia.