alimentazione saluteGli esperti della Società Italiana di Medicina Interna forniscono alcune strategie e suggerimenti dedicati alla corretta alimentazione: “Mangiare poco, in intervalli limitati, e mai troppo tardi la sera permettono di vivere più a lungo e in salute”.

Tra le varie strategie per contrastare l’invecchiamento, una delle più importanti è l'alimentazione ristretta, ma comunque ricca di nutrienti essenziali. "Limitare l'apporto di cibo”, spiegano gli esperti, “fa entrare le cellule in modalità 'protezione', cioè che non vengono alterate da nessuna fonte esterna, per poi attivare un meccanismo di auto-cannibalismo (autofagia) delle componenti invecchiate e poco funzionali. In questo modo, la restrizione calorica attiva una sorta di 'pulizia interna' che, oltre a rimuovere componenti deteriorati e potenzialmente pericolosi, stimola anche la rigenerazione cellulare".

“Secondo le prime fasi dello studio ‘Calerie’, pubblicato di recente su Nature Aging”, spiega Giorgio Sesti, presidente della Società italiana di Medicina Interna, “una restrizione calorica del 25% rallenta i processi di metilazione del DNA (legati a tanti processi di invecchiamento) già dopo appena due anni. Il cibo, al di là delle calorie, ha anche un elevato valore simbolico, per non parlare del suo effetto 'consolatore' (comfort food). E questo rende molto difficile seguire un regime di stretta restrizione calorica per lunghi periodi di tempo. Per questo, gli scienziati di settore sono alla ricerca di modalità alternative e meno penalizzanti, tra cui la restrizione selettiva degli alimenti ultra-raffinati".

"Tra le proposte emergenti”, aggiunge Alessandro Laviano associato di Medicina interna presso Sapienza Università di Roma, “c'è il time-restricted eating: visto che il primo induttore di attività cellulare è la luce, questo approccio suggerisce di restringere la finestra temporale nella quale ci si può alimentare a meno di 12 ore, meglio se a 8-10 ore, sincronizzandola con la luce. Il tutto almeno 5 giorni a settimana. È noto che mangiare tardi la sera si associa ad un maggior rischio di patologie cronico-degenerative, mentre mangiare 'con la luce naturale' sembra ridurre lo stato infiammatorio e potrebbe facilitare il dimagrimento".

"Tuttavia", conclude Sesti, "modificare la dieta e il proprio peso corporeo può anche influenzare negativamente la propria età biologica. Per questo, l'utilizzo di queste strategie, soprattutto le più sperimentali, devono essere sempre adottati su indicazione del medico e da lui monitorati".