La scienziata di fama mondiale, Dott.ssa Maria Rescigno, ricercatrice presso IRCCS Istituto Clinico Humanitas e professoressa di Humanitas University, autrice di pubblicazioni su riviste prestigiose come Science e Nature, esprime in modo semplice come l’asse intestino-cervello sia regolato dal microbiota: guidandoci fra le ultime scoperte e i possibili sviluppi, ci spiega come sia possibile controllare il microbiota per ricostruire una barriera intestinale sana e alutare la prevenzione e la cura delle patologie legate a un suo errato funzionamento.
Il team di ricercatrici è partito dalla premessa che l'intestino è il nostro secondo cervello.
Nell'intestino, infatti, è presente una grande quantità di microrganismi (microbiota) che nei soggetti con patologie neurologiche presenta una struttura diversa rispetto ai soggetti sani. Contemporaneamente, chi soffre di malattie infiammatorie croniche dell'intestino accusa spesso anche problemi neurologici, quali depressione e ansia.
Potremmo quindi considerarlo come una superstrada diretta a doppia corsia, che mette in collegamento intestino e sistema neurologico.
La ricercatrice ha voluto riassumere lo stretto rapporto fra microbiota e cervello, e di conseguenza col sistema immunitario. Sono state studiate le tre vie di comunicazione fra cervello e intestino: la via del nervo vago, gli ormoni, che lavorano e influenzano intestino cervello e sistema immunitario e la via vascolare.
Quest'ultima disciplinata da un sistema di chiusure che evita che sostanze nocive raggiungano i distretti sistemici e quindi anche il cervello.
Una sorta di meccanismo di difesa in grado di bloccare sostanze che arrivano dall'intestino infiammato.
Quando è in atto un'infiammazione dell'intestino, si innesca un meccanismo mediante il quale la barriera vascolare separa il cervello dal resto dell'organismo, impedendo ogni collegamento e comunicazione. E ciò dà vita a stati d'ansia e depressione, spiega la dottoressa Rescigno.
Al contrario, nel caso di patologie neurodegenerative, potrebbe succedere che l'infiammazione cronica faccia vacillare questo meccanismo di difesa, con la conseguente diffusione dell'infiammazione anche a livello cerebrale.
CONSIGLI
Occorre evitare il più possibile che l'intestino si rovini e provochi una sua maggiore assorbenza, definita "leaky gut" (legata alle patologie neurologiche), che è la proprietà di lasciarsi attraversare da molecole potenzialmente pericolose.
L'alimentazione rappresenta una parte centrale:
evitare il più possibile di mangiare dolci preferire invece una dieta varia ricca di frutta verdura e fibre; evitare i grassi animali in particolar modo si associati a zuccheri semplici questi accorgimenti aiutano la proliferazione del microbiota che è capace di difendere la barriera intestinale;
fare attività sportiva quotidianamente, le discipline più indicate sono meditazione e yoga, perché influenzano il sistema parasimpatico e quindi il nervo vago. Meglio esercizi brevi ogni giorno che per tempi più lunghi ma pochi giorni a settimana.
Il microbiota ha influenza su tutte le patologie neurologiche, secondo vari studi, Parkinson, Alzheimer, ansia, depressione, autismo e disturbi alimentari sono solo alcune delle malattie influenzate dal microbiota.
Il miglior riscontro si ha dall'utilizzo di probiotici cibi fermentati e postbiotici
Nel momento in cui il cibo fermenta, il batterio (probiotico) favorisce la produzione dei cosiddetti "postbiotici",
Che ne mediano le proprietà positive e che agiscono sulla mente e sul corpo è importante sapere che si possono far pre fermentare alcuni alimenti tipo i legumi così facendo si innesca il processo fermentativo all'esterno dell'organismo evitando la formazione di gas all'interno di quest'ultimo è dotandolo di un'azione antinfiammatoria. Possono essere anche utilizzate postbiotici purificati dai batteri che quindi non creano il pericolo di aumentare l'infiammazione nei pazienti con malattie infiammatoria intestinali morbo di Crohn e colite ulcerosa ma mantengono gli effetti positivi ristabiliscono la barriera intestinale e né diminuiscono l'assorbenza di sostanze nocive.
Fonte: Ufficio Stampa C.P.