Vaiolo delle scimmie1. Che cos’è il monkeypox, il vaiolo delle scimmie?


Si tratta di un’infezione causata da un virus della stessa famiglia del vaiolo ma che largamente si differenzia dal vaiolo stesso per la minore diffusività e gravità. È diffuso in particolare tra primati e piccoli roditori, prevalentemente in Africa. L’infezione si trasmette dall’animale all’uomo attraverso la saliva ed altri fluidi dell’animale o il contatto diretto con l’animale.

 

2. Si può trasmettere all’uomo?


Sì, raramente può passare dall’animale all’uomo e successivamente essere trasmesso da un’individuo all’altro per via aerea (attraverso le goccioline del respiro), tramite piccole lesioni della pelle e le mucose (ad esempio degli occhi, bocca). La trasmissione sessuale non è mai stata descritta tuttavia è plausibile che il contagio possa avvenire durante rapporti intimi, ma servono altri dati per trarre conclusioni. Non viene al momento considerato contagioso un individuo senza sintomi ma per precauzione i contatti stretti delle persone cui viene diagnosticata la malattia vengono monitorati.

 

3. Quali sono i sintomi nell’uomo?


Nell’uomo si presenta con febbre, dolori muscolari, cefalea, linfonodi gonfi, stanchezza e manifestazioni cutanee quali vescicole, pustole, piccole croste. Si può trasmettere da uomo a uomo attraverso droplets, contatto con fluidi corporei o con le lesioni cutanee. È possibile che le persone che non sono state vaccinate contro il vaiolo (vaccinazione abolita in Italia nel 1981) siano a maggior rischio di infezione con il monkeypox per l’assenza di anticorpi che, per la similitudine del virus del vaiolo con il monkeypox, possono essere efficaci a contrastare anche questa virosi.

 

4. È una malattia molto diffusa in Europa?


No, ma è stata diagnosticata sporadicamente anche negli ultimi anni, in Europa e Usa, in viaggiatori provenienti da zone endemiche, cioè dove il virus è normalmente diffuso. Il fenomeno non ha mai costituito allarme e anche ora non bisogna drammatizzare. Il sito del governo britannico chiarisce che la malattia non si diffonde facilmente nella popolazione e il rischio viene definito basso.

5. Perché l’agenzia europea per il controllo delle malattie infettive ha inviato una allerta sul vaiolo delle scimmie?


Sono stati segnalati alcuni casi in Portogallo (5 confermati e 20 sospetti), Spagna (8 sospetti) Regno Unito (almeno 4) e ieri in Italia. L’Oms ha rilevato in Inghilterra recenti episodi tra chi ha rapporti sessuali occasionali, in particolare sono stati riscontrati contagi in luoghi di incontri gay, ma ha riportato anche un piccolo focolaio epidemico in una famiglia inglese. La particolarità rispetto al passato è l’elevato numero dei pazienti confermati e la mancanza di collegamento con viaggi recenti in zone endemiche.

 

6. Che cosa sta facendo L’Italia?


I centri specialistici sono stati allertati, l’Istituto superiore di sanità ha attivato un gruppo di esperti per seguire l’evolversi della situazione.

7. Chi ha ricevuto la vaccinazione contro il vaiolo umano, obbligatoria fino al 1981, acquisisce anche la protezione contro il vaiolo delle scimmie?


Esiste una similitudine tra virus umano e quello delle scimmie. Ci sono evidenze che l’antivaiolosa offra effettivamente un certo grado di protezione.

8. Esiste un vaccino specifico?


Non esiste un vaccino contro la monkeypox. Si è visto che quello contro il vaiolo dell’uomo può essere usato con successo come profilassi nelle persone venute a contatto con individui malati. L’efficacia è dell’85 per cento.

9. Ci sono forme di prevenzione?


Le raccomandazioni prevedono di restare a casa a riposo qualora insorga la febbre e di rivolgersi al medico di fiducia in caso di comparsa di vescicole o altre manifestazioni cutanee. Come prevenzione, è importante evitare il contatto con persone con febbre e valutare con attenzione, prima di ogni contatto personale stretto o contatto sessuale, la presenza di eventuali manifestazioni cutanee inusuali (quali vescicole o altre lesioni) sulla cute del partner. Questo comportamento è utile a prevenire non solo il monkeypox ma anche altre infezioni sessualmente trasmesse.

10. Come mai sono più frequenti negli ultimi mesi le segnalazioni di infezioni non comuni?


La pandemia ha sicuramente alzato il livello di attenzione sulla comparsa eventuale di nuovi virus o virus riemergenti.

L‘infezione è relativamente infrequente nell’uomo e comunque fuori dall’Africa, ma sono stati riportati casi sporadici ed anche un’epidemia in USA nel 2003, in seguito all’importazione dall’Africa di animali non adeguatamente controllati sotto il profilo sanitario.

La malattia si risolve spontaneamente in 1-2 settimane con adeguato riposo e senza terapie specifiche; possono venir somministrati degli antivirali quando necessario.

Attualmente, sono stati segnalati alcuni casi in Portogallo, Spagna, UK e Italia, finora maggiormente in giovani MSM (maschi che fanno sesso con maschi). L’ECDC ha attivato un sistema di allerta a livello europeo al quale partecipa l’ISS. Inoltre, l’ISS ha costituito una task force composta da esperti del settore ed ha contattato le reti sentinella dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse al fine di monitorare continuamente la situazione nazionale.

Fonte: ISS