tmp37F2 reflusso gastroesofageo gvmIl reflusso gastrico è un disturbo che si verifica quando il cardias, lo sfintere esofageo inferiore che mette in comunicazione l’esofago con lo stomaco, non si  chiude come dovrebbe. Di conseguenza, i succhi gastrici presenti nello stomaco risalgono verso l’esofago, irritandone la mucosa interna e questo provoca:

- bruciore, localizzato dietro allo sterno, che si irradia fra le scapole fino al collo;

- il rigurgito acido.

Questi sintomi possono persistere durante tutta la giornata oppure manifestarsi in maniera intermittente. Altri sintomi che si manifestano nei soggetti che soffrono di reflusso troviamo :

-senso di nausea e difficoltà digestive;

-singhiozzo;

-problemi di deglutizione e sensazione di nodo alla gola;

-asma;

-insonnia;

-otite media;

-dolore al torace;

-tosse.

Il reflusso gastrico è molto spesso correlato alla tosse: quest’ultima può essere causata proprio dal reflusso, anche se chi ne soffre non sempre ne è consapevole e tende a non darle peso. La tosse da reflusso gastroesofageo può diventare cronica e stizzosa se non adeguatamente trattata, ed è una manifestazione abbastanza comune in chi soffre di questa patologia.

La tosse da reflusso ha sintomi quali:

-mal di gola;

-produzione di muco;

-tosse notturna;

-cambio di voce che tende a diventare più rauca dovuta a lesioni alle corde vocali;

-sensazione di avere un corpo estraneo in gola.

Per attenuare il fastidio provocato dalla tosse da reflusso i rimedi più indicati sono gli stessi utili a combattere il reflusso, che ne è la causa.

Le cause del reflusso più comuni sono:

-malfunzionamento della contrazione della muscolatura dell’esofago associato a uno svuotamento gastrico rallentato;

-alterata funzionalità del cardias;

-alterazioni della saliva;

-alimentazione scorretta;

-gravidanza;

-se si è fumatori;

-obesità e il sovrappeso.

Per limitare gli episodi di reflusso è bene seguire una corretta alimentazione, fare pasti leggeri, anche frequenti, e mangiare lentamente.
I cibi da evitare sono quelli che possono avere un effetto “reflussogeno”:
 -latticini;

-alcune verdure come pomodori, insalate e verdure cotte al vapore;

-frutta: in special modo agrumi, mele, banane, pere, ananas;

-cibi grassi o fritti: che contengono strutto, burro;

-dolci: cioccolata; caramelle, dolci a base di menta e budini di latte;

-bevande gassate, ma anche caffè, tè e tisane.

È bene evitare anche di coricarsi subito dopo aver mangiato; di norma sarebbe opportuno attendere 2 ore dal pasto ed eventualmente tenere la testa sollevata con l’aiuto di un cuscino.

Tra gli esami che possono essere utili per stabilire la diagnosi del reflusso, ci sono:

-la gastroscopia;

-l’esame radiologico del tubo digerente;

-la manometria esofagea.

Nei casi in cui i cambiamenti nello stile di vita non fossero sufficienti per migliorare la patologia, si può ricorrere a una apposita terapia per il reflusso gastroesofageo. I farmaci più somministrati sono:

-protettori della mucosa esofagea;

-inibitori della pompa protonica, che riducono la secrezione acida.

Raramente può essere necessario sottoporsi ad un intervento chirurgico: attraverso una tecnica non invasiva si ripristina la funzionalità dello sfintere gastroesofageo.