mononucleosiLa mononucleosi è una malattia di origine virale acuta e contagiosa, nota anche per la frequenza con cui si osserva negli adolescenti. L'infezione si trasmette, infatti, abitualmente attraverso la saliva; per questo motivo, la mononucleosi è conosciuta anche come la "malattia del bacio" ed è causata dal virus di Epstein Barr (EBV). Una volta contratto, questo agente virale rimane per sempre latente nel corpo umano e può ricomparire periodicamente.

L'infezione si contrae più facilmente quando il nostro sistema immunitario è indebolito, per esempio, dopo una malattia particolarmente debilitante o durante un periodo di intenso stress.
Visto il suo alto tasso di contagiosità, la mononucleosi può causare piccole epidemie in particolari condizioni, quali:
-stretto contatto con soggetti affetti;
-sovraffollamento;
-scarse condizioni igieniche.

Il contagio avviene tramite:
- saliva (via oro-faringea);
- urine;
- rapporti sessuali non protetti;
-le trasfusioni di sangue ed emoderivati.

Tuttavia, l'infezione può essere contratta anche con modalità indirette tramite, per esempio, l'utilizzo comune di oggetti contaminati come:
- posate;
- bicchieri;
- piatti e giocattoli;
- tosse.

La contagiosità può permanere per molto tempo, poiché l'eliminazione faringea del virus persiste fino ad un anno dopo l'infezione. Bisogna considerare, inoltre, che, durante i periodi di riattivazione del virus, gli stessi portatori sani possono diventare fonte di contagio.
I sintomi iniziali della mononucleosi sono simili a quelli dell'influenza :
-senso di spossatezza;
-mal di gola, soprattutto quando si deglutisce;
-febbre;
-ingrossamento dei linfonodi.

Il periodo di incubazione del virus è piuttosto lungo e varia dai 30 ai 50 giorni in adulti ed adolescenti, invece nei bambini è inferiore ai 10-15 giorni.
L'esordio clinico della malattia è spesso preceduto da una fase che preannuncia l'infezione, detta prodromica, in cui la sintomatologia è di carattere generale e non particolarmente preoccupante, ciò comporta:
-malessere;
-modesta cefalea;
-febbricola (37° C);
-inappetenza;
-dolori muscolari diffusi;

Quando la malattia si presenta in forma più grave si manifestano:
-astenia ;
-mal di gola con presenza di placche bianco-giallastre sulle tonsille, che spesso raggiungono notevoli dimensioni, impedendo la normale deglutizione (nei casi più serisi può avere difficoltà respiratorie, a causa della parziale ostruzione delle alte vie aeree);
-linfoadenomegalia (cioè i linfonodi sul collo, sotto le ascelle e nel basso ventre si ingrossano e sono dolenti);
-attacchi di febbre elevata (fino a 39-40° C), con ingente sudorazione durante la notte.

Sintomi caratteristici della mononucleosi comprendono:
-splenomegalia (aumento delle dimensioni della milza che, sebbene asintomatico, può condurre alla rottura dell'organo in seguito ad un trauma o ad uno sforzo);
-esantema morbilliforme (simile a quello del morbillo).
Dopo l'iniziale contagio, il virus di Epstein Barr rimane infatti silente, in attesa che le difese immunitarie si abbassino. La sua riattivazione si ha in presenza della "sindrome da stanchezza cronica".

Per confermare il sospetto di malattia sono indicati esami ematologici ed immunologici specifici, tra cui:
-esame emocromocitometrico: in presenza di mononucleosi, alla conta dei globuli bianchi se ne riscontra l'aumento;
-ricerca degli Anticorpi anti-EBV VCA;
Nella maggior parte dei casi, la mononucleosi si risolve positivamente, senza complicazioni, entro due o tre settimane dall'esordio dei sintomi.

Dopo la guarigione, l'EBV rimane latente nel tessuto linfoghiandolare e può riattivarsi dopo anni dando luogo alla cosiddetta "sindrome da fatica cronica", uno stato di debilitazione generale che può perdurare diversi mesi, sottraendo al soggetto energie fisiche e mentali.
Il trattamento si basa sulla somministrazione di analgesici ed antipiretici, come il paracetamolo, che non elimina la patologia, ma ne riduce la sintomatologia. Soltanto nei casi più gravi è previsto il ricorso ai farmaci corticosteroidei, ma solo per pochi giorni e sotto stretto controllo medico, per gestire rare complicazioni come l'edema delle vie aeree. E' sconsigliato l'uso degli antibiotici ,poiché in caso di malattia virale non servono a nulla e possono causare ulteriori danni al sistema immunitario.
La prevenzione è fondamentale, come avviene per tutte le malattie infettive e contagiose, per evitare il contagio di massa. In particolare, occorre limitare il contatto diretto ed indiretto con persone la cui patologia sia conclamata, non solo durante il periodo della malattia, ma anche nei giorni successivi al termine delle manifestazioni cliniche e sintomatiche.